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Perché il futuro dei pagamenti mobile è dentro i negozi

Perché il futuro dei pagamenti mobile è dentro i negozi

Pochi giorni fa la School of Management del Politecnico di Milano ha presentato l’ulitma edizione dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce. Confrontando i dati emersi dall’edizione 2016 la notizia da portare a casa è una: i pagamenti mobile, intesi come pagamenti con lo smartphone, cominciano ad avere numeri davvero rilevanti. Questo è vero non solo per quanto riguarda il mobile commerce effettuato su app e siti online ma sopratutto per i pagamenti all’interno di negozi fisici, ovvero le attività di mobile proximity commerce. I numeri parlano chiaro, nel 2017 questo tipo di pagamenti ha registrato oltre 70 milioni di transato, in netta crescita rispetto ai 10 milioni scarsi del 2016, risultato trainato dalla crescita dei servizi basati sul conto corrente come Satispay (per il 50%) e dall’arrivo di Apple Pay. Si stima siano circa 500 mila gli utenti che ad oggi in Italia hanno fatto effettuato almeno una volta un pagamento in-store via mobile e si prevede che entro il 2020 il transato totale potrebbe valere dai 3,2 ai 6,5 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la componente di mobile remote commerce continua il trend positivo rispetto al 2016. Gli acquisti tramite mobile site o app di beni e servizi hanno fatto registrare nel 2017 una crescita del 65% rispetto all’anno precedente superando i 5,8 miliardi di euro di transato (valeva 3,5 miliardi nel 2016) pari a circa il 25% del totale transato ecommerce (12 mesi fa rappresentava il 18%). Rallenta invece per la prima volta la crescita del mobile remote payment, quelle attività a distanza che secondo l’Osservatorio includono solo la fase finale di pagamento a differenza del mobile commerce che invece prevede più fasi del processo di acquisto. I dati registrati nel 2017 hanno evidenziato una crescita del 35% rispetto al 2016 per un valore di 800 milioni di euro, dimostrando come questo comparto abbia raggiunto la sua maturità.

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Interessante notare come tra i pagamenti mobile da remoto, oltre ai vari pagamenti di ricariche telefoniche, bollette, parcheggi, biglietti del trasporto, noleggi auto e taxi c’è una componente che dimostra di essere sempre più dinamica: i servizi di mobilità valgono infatti oltre 120 milioni di euro (+33% rispetto al 2016). In particolare, cresce il mobile parking superando i 27 milioni di euro (+63% rispetto al 2016), segno che gli italiani apprezzano sempre più la possibilità di pagare solo gli effettivi minuti di sosta dallo smartphone, senza avere necessità di monete o parcometri. Crescono anche il car sharing e il bike sharing, che insieme raggiungono i 76 milioni di euro (+41% rispetto al 2016). Restano invece pressoché stazionari i volumi di transato relativi al settore Taxi (attivi in oltre 45 comuni) e TPL (quasi 100 comuni), rispettivamente pari a 4 e 13 milioni di euro transati nel 2017.

Mobile POS

Per quanto riguardo l’infrastruttura a supporto dei pagamenti mobile, l’Osservatorio ha registrato una crescita del transato dei Mobile POS che raggiunge i 900 milioni di euro, +9% rispetto al 2016: a fine 2017 si contano 90.000 unità attive, +6%, erano 85 mila nel 2016. Ogni singolo Mobile POS transa in media circa 10.000 euro, in leggera crescita rispetto ai 9.500 euro del 2016. Una spinta alla crescita potrebbe arrivare dalle sanzioni conseguenti al cosiddetto “obbligo POS”, che si attendono da qualche anno e potrebbero arrivare nel corso del 2018. Se l’offerta evolverà verso sistemi di POS evoluti, ad esempio con integrazione di servizi di couponing e gestione del magazzino, entro il 2020 i Mobile POS attivi arriveranno a transare tra gli 1,1 e gli 1,3 miliardi di euro all’anno.

E i famosi portafogli mobile?

L’inserimento di una pluralità di servizi all’interno dei mobile wallet non è stato ancora realizzato pienamente e rimane dunque uno degli sviluppi futuri più interessanti in ambito Mobile Payment & Commerce. Da un’indagine realizzata da KANTAR TNS, su più di 7.000 utilizzatori di portafogli mobile l’esperienza d’uso è molto apprezzata (come dimostra l’infografica sopra). «Su una scala a 10 passi, i wallet analizzati hanno registrato un rating tra 7,2 e 8,5», ha spiegato Leda Riva, director customer experience di KANTAR TNS. «Gli elementi chiave che portano ad attivare questi servizi riguardano aspetti della user experience legati all’immediata accessibilità, alla flessibilità e alla velocità. La fonte di conoscenza più importante è ovviamente il sito web degli operatori, seguito dal passaparola di amici e conoscenti, mentre solo nel caso degli utenti di 1 mobile wallet su 8 l’utilizzo dei social network ha contribuito maggiormente alla conoscenza di questi servizi. Si evidenzia ancora una volta la propensione a trasformare lo smartphone in un vero e proprio portafoglio in grado di contenere, oltre alle carte di pagamento, tutta una serie di servizi accessori come l’accesso a sconti e promozioni e a programmi di incentivi e di rewarding. A supportare le potenzialità di sviluppo del mercato in futuro si registra anche la propensione degli utenti a diventare “ambassador” del servizio: sono ancora molti quest’anno, infatti, gli intervistati che dichiarano di voler consigliare l’utilizzo del Mobile Wallet.»

I prossimi passi

Dall’analisi di 281 startup internazionali operanti nel settore del Mobile Payment & Commerce che hanno ricevuto almeno un finanziamento negli ultimi 2 anni risulta una predominanza del mercato USA, che rappresenta il 37% delle startup censite, e della Cina, che con sole 7 startup ha raccolto il 47% dei 6,14 miliardi di dollari di finanziamento totale. Anche l’India si dimostra vivace: 20 startup hanno infatti sede nel subcontinente indiano, seppur i finanziamenti risultino ancora modesti.
«L’analisi ha permesso di individuare nuove direttrici di innovazione a cui guardare con molta attenzione nei prossimi anni», ha commentato Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce. «Dal mobile wallet evoluto che integra pagamento digitale e carte fedeltà, all’autorizzazione dei pagamenti attraverso i tratti biometrici della persona, ai trasferimenti di denaro in meno di 10 secondi in modalità peer to peer ed instant payment. Si riconfermano i principali trend che riguardano i pagamenti tramite smartphone, l’evoluzione delle nuove monete virtuali (blockchain e criptovalute), oltre all’intelligenza artificiale applicata al mondo delle transazioni; senza dimenticare le applicazioni legate all’Internet of Things, con automobili in grado di pagare il parcheggio e frigoriferi “smart” capaci di effettuare la spesa in autonomia.»