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Internet: capire quanto è terribile per la nostra salute mentale

Internet: capire quanto è terribile per la nostra salute mentale

L’onnipresenza di internet nelle nostre vite, coi social network, l’ossessione per i like e l’esposizione continua a miriadi di ‘modelli’, è diventata inevitabilmente parte del modo in cui si parla di giovani e salute mentale. I social network sono sul banco degli imputati ormai da molti anni in termini di effetti sulla salute mentale. Ansia, depressione e dipendenza correlano oramai con il tempo passato online a scorrere le bacheche altrui, dispensare like, commentare o condividere. Internet può aiutare a rimanere in contatto con i nostri cari o a cercare un aiuto professionale quando ne abbiamo bisogno. Ma il web ha anche un lato oscuro: il cyberbullismo, il gioco d’azzardo su Internet e la dipendenza dai social media, sono solo alcune delle sue insidie.

Ora, un team di ricercatori europei ha in programma di capire quanto danno psicologico possa causare la rete – e come potremmo essere in grado di aiutare le persone che fa male. gli scienziati hanno annunciato un nuovo gruppo denominato Rete di ricerca europea di utilizzo problematico di Internet (EU-PUI). È un boccone, ma l’idea è di creare un hub per capire meglio i problemi psicologici legati all’uso di internet.

“L’uso problematico di Internet è un problema serio“, ha detto il presidente della rete, Naomi Fineberg. “Quasi tutti usano Internet, ma mancano ancora molte informazioni sull’uso dei problemi.” Questa collaborazione internazionale, spera, aiuterà i ricercatori a identificare i “grandi quadri” su Internet e sulla salute mentale. Ora che la rete di ricerca  è operativa, i ricercatori possono utilizzarla in vari modi. Possono accedere a risorse che potrebbero aiutare nella loro ricerca o condividere ciò che hanno imparato sui comportamenti problematici, come la dipendenza da gioco e le compulsioni legate allo shopping e all’utilizzo dei social network.

Dopodiché, il prossimo passo sarà trovare i modi migliori per prevenire e trattare questi problemi, il che potrebbe garantire che Internet sia una forza positiva per la salute mentale di tutti, non solo di alcuni di noi. Provate per un istante a immaginare la vostra vita senza l’accesso a internet, tanto da PC quanto da smartphone, sia da tablet sia da smart TV, in casa e in ufficio. Inutile nascondersi dietro ad un dito: la prima reazione sarebbe forte. Per molti potrebbe tradursi in vero salto nel buio, tra ansia e smarrimento, per tanti potrebbe trattarsi di una sorta di liberazione, quasi una catarsi psicofisica. Ecco, questo piccolo esperimento, per quanto grezzo e giocoso, ci permette di affrontare un tema che, negli ultimi anni, è diventato oggetto di studi, ricerche, dibattiti e ipotesi.

Il problema di fondo è che esiste una acclarata dipendenza da Internet, definita in termini medici con l’acronimo IAD (Internet addiction disorder) e che copre una vasta gamma di comportamenti che spaziano dalla dipendenza dal cybersex, a quella dal net gaming (giochi on-line), dalla dipendenza dalle relazioni puramente virtuali a quella per l’overload di informazioni, un sovraccarico voluto e ricercato. Il web è uno strumento straordinario, ma va usato con le dovute cautele e mai in sostituzione dei rapporti umani. Se non ci credete, staccate gli occhi dallo schermo e godetevi il Mondo che vi circonda, perché ne abbiamo uno solo.