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Innovazione: i rifiuti di plastica trasformati in idrogeno

Innovazione: i rifiuti di plastica trasformati in idrogeno

Il problema dello smaltimento della plastica ha ormai raggiunto livelli mondiali di insostenibilità: la plastica è ovunque, dispersa per le nostre strade, sulle spiagge e perfino in altre profondità oceaniche, e impiega anche centinaia di anni a degradarsi, costituendo un problema ambientale enorme. Diverse soluzioni sono state ipotizzate, prima tra tutti metodi per la pulizia degli oceani come il Pac-man gigante di Boyan Slat, ufficialmente il primo sistema automatizzato per la raccolta della plastica negli oceani. Ma se anche riuscissimo nell’impresa di raccogliere tutta la plastica dispersa, resterebbe (e resta) il problema dello smaltimento. Dunque è necessario sviluppare anche tecnologie di riciclo/riuso. Ed è in questa direzione la strada intrapresa dall’Università di Swansea.

La plastica può diventare carburante per le auto. Non si tratta di fantascienza, ma di una tecnologia che esiste già grazie al lavoro svolto dai chimici dell’Università di Swansea nel Regno Unito, i quali hanno creato un processo semplice e a bassa energia capace di convertire tre comuni polimeri in gas idrogeno puro: acido polilattico, PET e poliuretano sono stati convertiti impiegando sole, una soluzione acquosa alcalina ed economici punti quantici (nanostrutture di un semiconduttore) in solfuro di Cadmio.

In un futuro forse non troppo lontano i rifiuti di plastica potrebbero diventare carburante per le auto a idrogeno. Questo grazie alla tecnica del reforming solare delle materie plastiche, che offre un mezzo semplice e a basso consumo energetico per trasformare la spazzatura plastica in utili molecole. Secondo quanto descritto dai ricercatori, la plastica viene sciolta in un’opportuna soluzione in presenza di un composto in grado di assorbire la luce, quindi esposta al sole o a un simulatore di luce solare.

Più in dettaglio è necessario “sfregare” la plastica tagliata a pezzetti per renderla ruvida, preparare una soluzione a pH elevato, aggiungere un fotocatalizzatore, ovvero una molecola che assorbe la luce solare e poi la trasforma in energia chimica, velocizzando alcune reazioni. Questo processo, in particolare, convertirebbe la plastica in idrogeno, un possibile carburante per auto. Certo, anche se il meccanismo portasse al carburante per le auto, sarebbe comunque un metodo inquinante di produrre energia, perché, come gli stessi ricercatori ammettono, il processo di conversione produce anche anidride carbonica, gas serra molto noto e corresponsabile dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo. Tuttavia, almeno, si riciclerebbe plastica ora destinata a finire, spesso, nello stomaco dei pesci.

Di conseguenza, questa tecnica potrebbe consentire di ottenere combustibile a idrogeno per alimentare le auto future e una sostanza chimica che sarebbe peraltro possibile usare per produrre nuova plastica. Il processo è anche più economico del riciclaggio della plastica, che viene spesso bruciata o gettata in discarica a causa di spese: costa circa $ 4000 per riciclare una tonnellata di sacchetti di plastica. Il lavoro, che necessita ancora di alcuni anni per essere testato su scala industriale, è stato finanziato dall’Engineering and Physical Sciences Research Council e da una compagnia petrolifera australiana.