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Logistica: e industria 4.0, come cambia la logistica italiana

Logistica: e industria 4.0, come cambia la logistica italiana

La logistica italiana si conferma in buona salute. Per il terzo anno consecutivo cresce il fatturato di quel nugolo di aziende grandi e piccine che muove le merci nel nostro Paese.  Il mercato dei servizi di logistica conto terzi sale a 82 miliardi di euro, in crescita dello 0,6% rispetto al 2017. In particolare è tornato a crescere dopo molti anni il numero degli operatori (oggi 97mila, sono in aumento soprattutto gestori di magazzino e corrieri, grazie all’eCommerce). Inoltre dall’inizio del 2017 si sono registrate ben 40 operazioni di fusione e acquisizione.

La dinamicità del settore emerge da alcuni macro-trend. Uno è la diffusione di progetti “Logistica 4.0, cioè investimenti in tecnologie 4.0 applicate alla movimentazione di fabbrica e agli ambiti di stoccaggio e trasporto. Il concetto di Industria 4.0, rappresenta uno degli elementi chiave per lo sviluppo futuro del settore industriale e produttivo. La tendenza all’automazione produce, infatti, significativi benefici in termini (soprattutto) di performance e monitoraggio attivo, con opportune e inevitabili considerazioni anche sulla sostenibilità dei processi (intesa sia da un punto di vista ambientale che energetico).

La logistica costituisce uno dei settori maggiormente condizionati da queste tendenze, nonché uno di quelli maggiormente in crescita, con trends positivi ormai da diverse decadi. Affinché il settore della logistica si faccia trovare pronto all’avvento di Industria 4.0 è necessario attuare un processo di cambiamento su aspetti che risultino vincenti. Tale cambiamento si può declinare in diversi ambiti di applicazione che riguardano aspetti tecnici, tecnologici, informatici, pianificatori, ambientali e della sicurezza (safety e security). In generale il settore della logistica produce significative ricadute positive, soprattutto quando si relaziona con l’industria e la sua produzione, ma, altresì, genera alcuni impatti che devono essere opportunamente identificati, quantificati e mitigati.

I dispositivi elettronici messi a disposizione dal nuovi sistema di fabbrica, i nuovi software che si occupano dell’immagazzinamento immediato dei dati all’interno dei database aziendali, l’impiantistica innovativa che permette la connessione tra la fisica e l’informatica in senso stretto e anche i nuovi metodi di comunicazione sono alla base di questo inedito cambiamento che attraversa in maniera del tutto trasversale il nuovo concetto di industria e di logistica. I vertici delle aziende più definite a livello internazionale pare abbiano mostrato grande interesse nell’attuare le inedite ottimizzazioni e ad apportare sensibili miglioramenti al settore della produzione, migliorando di molto anche i profitti in termini economici e abbandonando l’idea di lavoro tradizionale, considerata obsoleta, soprattutto dopo le ultimissime innovazioni in campo digitale.

Cambiano i metodi di produzione, così come si trasforma il modo d’intendere i processi logistici di un’azienda: gli ordini devono viaggiare quasi alla velocità della luce, devono essere monitorati in real time e devono raggiungere le destinazioni predefinite in pochissimo tempo. Al fine di mettere in campo nella maniera più adeguata i nuovi concetti di industria e di logistica è doveroso applicare costantemente i nuovi sistemi di inter-connessione sviluppati in campo informatico, tecnologico ed ingegneristico.