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Black Friday, gli psicologi confermano: il mondo si divide tra quelli che lo amano e quelli che lo odiano

Black Friday, gli psicologi confermano: il mondo si divide tra quelli che lo amano e quelli che lo odiano

É finalmente arrivato. Anche se non tutti possono essere d’accordo sul fatidico Black Friday: alzarsi all’alba per aspettare al freddo una fila infinita, tutto per la possibilità di battere altri cacciatori di affari in negozi selvaggiamente sovraffollati alla ricerca di offerte super convenienti.

Ma mentre l’esperienza è la stessa per tutti, l’interpretazione che ognuno di noi ha per il black friday può essere opposta.
Per alcuni le scene caotiche sono eccitanti ed imperdibili. Altri invece preferirebbero che venisse completamente cancellato dal calendario.

Perché questo divario incolmabile? Cosa significa essere un amante del Black Friday o un odiatore del Black Friday? Ebbene, la psicologia in realtà fornisce risposte interessanti.

Amanti del Black Friday contro i nemici del Black Friday

Si potrebbe pensare che il baratro tra gli acquirenti di offerte imperdibili e coloro che sono determinati a rimanere a casa nel giorno dello shopping più sfrenato dell’anno potrebbe colmarsi. Secondo un affascinante post di Michael Breazeale, professore di marketing dello Stato del Mississippi su The Conversation, la vera differenza tra gli amanti e gli odiatori del Black Friday è qualcosa che viene chiamata “teoria dell’obiettivo”.

Questa teoria psicologica divide l’intero mondo in due gruppi: quelli che tendono a concentrarsi maggiormente sul raggiungimento dei compiti rispetto a quelli che si concentrano maggiormente sul fare collegamenti e paragoni con gli altri. Gli acquirenti orientati alle attività in genere si concentrano sulla ricerca delle cose di cui hanno bisogno il più rapidamente possibile e con il minimo sforzo, mentre gli acquirenti socialmente orientati, invece, godono della presenza degli altri mentre fanno acquisti”.

Gli acquirenti social appaiono in realtà molto stimolati dalla presenza di altri consumatori, che apprezzano maggiormente l’esperienza quando ci sono altri vicini, anche se non interagiscono direttamente”, scrive Breazeale.

Pertanto, mentre le persone orientate al compito trovano la confusione ad una vendita affollata del Black Friday come un ostacolo al loro obiettivo (ad esempio l’acquisto di qualcosa), altri vedono la follia comune come l’obiettivo stesso: il loro scopo è quello di immergersi nell’esperienza più che sociale di un gruppo folle che intraprende una corsa folle per elettrodomestici scontati.

Questa divisione fondamentale spiega la differenza nell’atteggiamento delle persone nei confronti del Black Friday, ma Breazeale aggiunge che anche qualcosa chiamato “teoria dei campi” svolge un ruolo importante. Questa teoria afferma che mentre la stretta vicinanza di altre persone coinvolge i sensi di tutti, diverse persone interpretano questa accresciuta consapevolezza in modo diverso . Alcuni lo sentono come una piacevole eccitazione. Altri lo vedono come uno stress. È probabile quindi che solo il primo gruppo si goda appieno il Black Friday. 

Suggerimenti per chi odia il Black Friday

Questa distinzione può aiutare a comprendere meglio tutte quelle persone “pazze” capaci di trascinare il proprio partner all’alba verso il centro commerciale, e chi invece minaccia di barricarsi fisicamente in casa per evitare di mettere piede in un negozio. Questo confronto può aiutare anche a capire i diversi atteggiamenti dei colleghi nei confronti della socializzazione sul posto di lavoro. Ma può in effetti supportare gli acquirenti orientati all’obiettivo a capire come sfruttare le vendite del Black Friday senza perdere la testa?

Il professor Breazeale dice sì, offrendo una manciata di consigli di sopravvivenza per gli acquirenti del Black Friday riluttanti. Un esempio su tutti? Quello di pianificare con attenzione gli acquisti, scegliere negozi più piccoli ed avventurarsi in negozi più grandi solo più tardi, nel corso della giornata.