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Il futuro del digitale in Italia e nel mondo: i dati

Il futuro del digitale in Italia e nel mondo: i dati

L’ufficio Stampa dell’ecommerce Day ha presentato i dati ufficiali riguardo la situazione attuale e le prospettive di crescita del mercato digitale.

La stima reale riguardo l’ecommerce annuncia che ogni 60 secondo, nel mondo, vengono spesi online circa 863.000 dollari. 

Se si considera il numero di siti internet attivi nel mondo possiamo ben capire la portata della digital transformation: sono 1 miliardo e 300 milioni, mentre le persone che hanno già effettuato un almeno un acquisto online sono 1 miliardo e 790 milioni.

Attualmente si parla del valore di mercato B2c per 2.290 miliardi di dollari, prevedendo tra soli 3 anni il raggiungimento di 4.479 miliardi di dollari.

Un esempio? I due più importanti e famosi colossi dell’e-commerce, Amazon e Alibaba, hanno un valore di affari che si aggira intorno all’1,3 triliardi di dollari.

Questi dati sono stati presentati all’ottava edizione dell’Ecommerce Day 2018, con lo scopo di promuovere il commercio elettronico come cultura da perseguire.

La situazione italiana

In Italia, il corso dei consumatori online cresce di giorno in giorno, infatti nel 2018 l’ecommerce ha registrato una crescita del + 220% rispetto allo scorso anno, pari al 4,7% del Pil del Paese.

Quali sono gli acquisti che trainano la crescita? Turismo in primis. A seguire informatica, elettronica, advertising e marketing.

A tal proposito Pierpaolo Antonioli, Ceo & Executive Director Global Diesel Sector General Motors, ha usato queste parole durante il suo intervento: “

Negli ultimi 10 anni il digital ha creato 800.000 posti di lavoro, nuove figure professionali e nuovi servizi sono entrati a far parte della quotidianità. Oggi, più che mai, c’è il bisogno di creare nuove competenze e profili sempre più specializzati sul comparto digitale ed innovativo.

Dello stesso avviso anche Samuele Camatari, che però mette in allarme tutto il settore italiano:

L’Italia è molto indietro in campo digitale, ed è proprio per questo che bisogna lavorare a fondo in questo settore e recuperare il gap che ci separa dagli altri Paesi europei. Fashion e Made in Italy sono i nostri assi nella manica più preziosi, eccellenze che il mondo intero ci invidia. Se puntiamo sulla loro promozione e stiamo attenti alle regole imposte dalla Digital Transformation, avremo ottime possibilità di aumentare la produttività e creare nuovi posti di lavoro“.

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