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Le piccole imprese scelgono ancora Facebook, ecco perchè

Le piccole imprese scelgono ancora Facebook, ecco perchè

Molte piccole imprese, che utilizzano gli annunci di Facebook per autopromuoversi e attirare nuovi clienti, si stanno confrontando sul fatto che debbano o no cambiare strategia dopo lo scandalo Cambridge Analityca.

Le rivelazioni sulla raccolta di informazioni personali da 87 milioni di utenti di Facebook hanno reso nervosi manager e piccole società. Proprietari e imprenditori, infatti, non vogliono che i clienti temano alcun collegamento tra le loro pubblicità e Cambridge Analytica, o addirittura che siano scoraggiati dal modo in cui i loro dati vengono utilizzati.

Anche i proprietari stessi sono diventati alquanto diffidenti, specialmente quelli che cercano di raggiungere un vasto pubblico con un piccolo budget pubblicitario.

La reazione delle piccole imprese: Eco Adventure Ziplines

Mentre pensavo di cancellare Facebook, capisco l’importanza di mantenere un canale di comunicazione aperto con i nostri clienti”, afferma Mike Seper, proprietario di Eco Adventure Ziplines. L’azienda, con sede a New Florence, nel Missouri, organizza viaggi avventura.

Seper si dichiara preoccupato che gli utenti di Facebook, vedendo i propri annunci o visualizzando post e annunci politici di altri utenti, possano erroneamente presumere di essere connessi e di essere quindi oggetto di sfruttamento commerciale. “Semplicemente, non vogliamo questa associazione“, fa sapere Seper, che ha puntato fin dall’inizio sulla pubblicità su Facebook. Posterà comunque video sulla pagina Facebook della sua azienda, ma dopo la scandalo ha deciso che pubblicizzerà di più su Google e utilizzerà metodi tradizionali come cartoline, brochure e annunci stampa.

I proprietari di piccole imprese devono infatti tenere conto che molte persone sono appena venute a conoscenza di problemi relativi ai dati, e di conseguenza sono più cauti riguardo al proprio comportamento online.

Breakout e un nuovo metodo: cautelarsi

Un altro esempio? Breakout, società che gestisce 44 luoghi di gioco delle famose “escape room”, sta riducendo il suo uso di promemoria inviati da Facebook alle persone che iniziano, ma non completano la prenotazione. La strategia persuade molte persone a prenotare in un’altra fascia oraria, “ma il rischio è che potrebbe farle sentire come se fossero monitorate”, afferma Drew Roberts, direttore del marketing digitale.

Le persone non hanno familiarità su come funziona”, afferma ancora Roberts. Per questo anche Breakout ha tagliato il budget pubblicitario di Facebook del 50% in risposta allo scandalo di Cambridge Analytica, ma certo non abbandonerà un metodo così efficace come la promozione sui social per raggiungere i clienti.

Facebook si è scusato con coloro i cui dati sono stati utilizzati in modo improprio e ha affermato che limiterà l’accesso degli sviluppatori di app alle informazioni delle persone. La società possiede attualmente 10 milioni di piccole imprese con pagine Facebook solo negli Stati Uniti e 6 milioni di inserzionisti, la maggior parte delle quali sono piccole aziende. L’amministratore delegato Mark Zuckerberg è stato intervistato all’inizio di questo mese, dichiarando che la società non è stata fortunatamente interessata da uno calo significativo di investimenti di pubblicità in seguito allo scandalo.

Il portavoce del social Joe Osborne ha inoltre riconosciuto che le preoccupazioni di alcuni proprietari, compresi quelli che indirizzano gli annunci a gruppi specifici, non condividono le proprie informazioni o quelle dei propri clienti con nessuno.

Proteggere le informazioni delle persone è una priorità assoluta“, ha affermato Osborne solo qualche giorno fa. “Abbiamo infatti dichiarato e lo ribadiamo, che se non possiamo, allora non meritiamo il diritto di ricevere informazioni dai nostri clienti”.

Il commento di Vazquez

Infine, il commento di Elisa Vazquez, Direttore dei social media di Elevate My Brand, una società di marketing online con sede a Los Angeles, che aiuta le aziende a gestire il servizio di social media marketing e delle campagne pubblicitarie. Ha affermato che non vuole mettere a rischio i propri clienti, né i potenziali clienti dei suoi clienti. Ha deciso invece di applicare un metodo che vale, inserendo meno pubblicità e puntando su un pubblico più ampio, ovvero indirizzare meno utenti di Facebook sulla base di dati demografici.

Per quanti anni hanno detto, nessuno dei dati è stato trapelato?” afferma Vazquez, “Voglio essere prudente.”

Secondo queste e molte altre dichiarazioni, riportate dall’Associated Press sul sito americano inc.com, Facebook resta un canale per raggiungere clienti sempre più efficace. Ma alla luce dello scandalo Cambridge Analitica, le aziende, in particolare quelle più piccole, hanno rivendicato maggiore sicurezza sui dati e maggiori affidabilità in quanto Facebook rappresenta la loro vetrina principale, e la soddisfazione dei clienti ha la priorità su ogni altra cosa.