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Web-Ecom: il ruolo della formazione nella trasformazione digitale

Web-Ecom: il ruolo della formazione nella trasformazione digitale

La trasformazione digitale di un Paese passa inevitabilmente dalla formazione, unico strumento in grado di accompagnare le aziende alla consapevolezza e alla piena padronanza delle novità in ambito digitale. Questa è resa possibile anche grazie a eventi come quello organizzato dal ceo di Aproweb, Daniele Rutigliano, che lo scorso 9 giugno, a Bari, ha dato vita alla prima edizione del Web-Ecom, evento dedicato al mondo digital in cui è stato possibile approfondire tematiche legate all’ecommerce, SEO, social network e strategie web. L’evento è stato anche un modo per mettere al centro dei riflettori una regione, quella pugliese, dove giornate di questo tipo sono davvero molto rare, nonostante l’enorme potenziale che questa come altre regioni del Sud Italia rappresentino per imprenditori e aziende di qualsiasi settore. Abbiamo approfondito l’argomento con lo stesso Rutigliano con cui abbiamo parlato anche di turismo, food ed ecommerce automatico.
Iniziamo parlando dell’evento. Che tipo di riscontro ha ottenuto il Web-Ecom?
La Puglia, e più in generale le regioni del Sud Italia, raramente sono teatro di eventi come il Web-Ecom. Proprio per questa ragione i feedback ricevuti, così come i numeri registrati, sono stati molto positivi da parte di tutti gli attori coinvolti: sponsor, relatori e partecipanti. Quest’ultimi, divisi fra studenti, imprenditori e professionisti, hanno mostrato un forte interesse nei confronti dei temi toccati, seppure si trattasse di tematiche molto articolate e tecniche. L’evento è stata anche un’occasione per fare networking tra le persone presenti: nonostante la Puglia rappresenti da sempre un’importante risorsa per gli imprenditori, gli spazi dove confrontarsi sull’evoluzione del digitale sono ancora molto pochi, quasi inesistenti. Con Web-Ecom speriamo di dare il via a qualcosa di più grande che possa durare nel tempo e che sia da esempio anche per altre realtà del meridione.
Qual è stato il tema più sentito fra quelli affrontati durante il Web-Ecom?
La differenza non è stata fatta tanto dal tema ma dal relatore. Il marketing turistico ha attirato senza dubbio una gran quantità di partecipanti data l’importanza che temi di questo tipo ricoprono in una regione che vive di turismo come la Puglia, non a caso erano presenti numerosi imprenditori di hotel e B&B pugliesi. Tra gli altri momenti che hanno ottenuto particolare successo l’intervento di Marta Migliore, head of marketing services della divisione Digital Innovation del Gruppo Mondadori, in cui si è discusso del ruolo delle agenzie web nell’ecosistema ecommerce; e il case study di Madeinsneakers.it, testimonianza diretta di chi l’ecommerce lo fa tutti i giorni che ha permesso ai presenti di capire più da vicino le problematiche iniziali relative all’apertura di un ecommerce.
Soffermiamoci sul turismo. Durante l’ultima edizione del Web in Tourism, Sara Digiesi, responsabile marketing director of strategy and innovation di Best Western Italia, sosteneva che in futuro attori come Amazon o Facebook potrebbero rimpiazzare le varie OTA emerse con prepotenza negli ultimi anni e ricoprire il loro ruolo. È possibile uno scenario del genere?
Lo trovo abbastanza improbabile. È vero che i grossi player potrebbero arrivare al punto di mangiarsi l’uno con l’altro ma questo solo in teoria, nella pratica è davvero molto difficile che accada. È molto più semplice vedere “piccole realtà”, come il caso di Instagram o WhatsApp, essere acquisite da grandi colossi. L’unico esempio che mi viene in mente è quello di Yahoo che di recente è stato acquisito da Verizon, si tratta però di un brand che nell’arco di vent’anni ha perso quel ruolo predominante che aveva all’inizio. Penso sia molto difficile, dunque, che giganti come Booking.com possano essere rimpiazzati da Amazon o Facebook, anche perché OTA del genere rappresentano un punto di riferimento per gli utenti, il livello di fidelizzazione è ormai talmente radicato che difficilmente grandi attori esterni potranno cambiare le carte in tavola da questo punto di vista.
Tra i relatori presenti al Web-Ecom c’era anche il country manager per l’Italia di Prestashop, Luca Mastroianni, che ha parlato di ecommerce legato al Food. Quali sono i punti più critici emersi da questo mercato?
Il problema più grande nel Food è quello relativo all’organizzazione della logistica, sia per quanto riguarda i trasporti che per la gestione del magazzino che ovviamente ha logiche diverse a seconda che si tratti di conservare prodotti freschi o freschissimi. L’altra grossa problematica è di tipo culturale: le persone non sono ancora abituate a fare la spesa online e comunque acquistano ancora troppo poco, discorso che seppur con numeri diversi è valido anche per molti altri mercati esteri, non solo per l’Italia.
Aprire un sito ecommerce per chi opera nel Food potrebbe però diventare una regola dettata dalle tendenze del mercato con il risultato di trovarsi tanti siti vetrina aperti senza una strategia di base…
Una situazione di questo tipo è senza dubbio possibile, soprattutto per la categoria dei produttori. Quello che noto, infatti, non solo per quanto riguarda il Food, è che al momento si distinguono due tipi di attori che fanno ecommerce: i produttori e i venditori. Mentre le piattaforme ecommerce dei venditori funzionano meglio, dato che offrono una vasta gamma di prodotti, i siti ecommerce realizzati dai produttori permettono ai consumatori di acquistare prodotti di un unico marchio limitando di fatto il loro raggio di vendita. Il rischio, in questo caso, è che il produttore di turno decida di vendere anche online solo per moda e non per sfruttare un canale davvero alternativo a quello tradizionale.
Durante l’evento si è parlato del futuro dell’ecommerce. Qual è il futuro dell’ecommerce secondo Daniele Rutigliano?
Il futuro, a mio avviso, sarà un futuro dove le macchine faranno gli acquisti online per conto dei consumatori. Non sarà più l’acquirente a cliccare sul bottone online per fare un ordine ma sarà la macchina del caffè, ad esempio, che nel momento in cui il caffè starà per terminare rinnoverà in automatico l’ordine. Nascerà un ecommerce automatico tra macchine e altre macchine. Anche per questo motivo, durante il Web-Ecom, ho voluto dare spazio a nuove tecnologie come gli occhiali di Snapchat o il cilindro di Amazon Echo, perché il futuro passa da qui.
Come si posiziona Aproweb in questo quadro appena descritto?

Aproweb è un’agenzia specializzata sull’ecommerce e nasce con l’obiettivo di aiutare le aziende a vendere o a vendere di più, a seconda del cliente. I servizi che offriamo sono essenzialmente di tre tipi: sviluppo della piattaforma o correzione dei problemi relativi alla piattaforma, dato che il più delle volte le aziende che si rivolgono ad Aproweb presentano piattaforme poco efficienti; pianificazione dell’attività di marketing attraverso Google AdWords, Google Shopping, social network, attività SEO, lead generation, newsletter, marketing automation e tutte le attività strategiche necessarie per incrementare le vendite; formazione del personale delle aziende nostre clienti, in modo da renderle autonome nella gestione del proprio ecommerce.