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Guess: una multa da 40 milioni di dollari dalla Commissione Europea

Guess: una multa da 40 milioni di dollari dalla Commissione Europea

La Commissione europea ha multato la nota casa americana di moda Guess, costringendola a pagare un’ammenda del valore di quasi 40 milioni di euro (39.821.000 per la precisione). La società statunitense ha ricevuto questa multa per aver limitato i rivenditori della pubblicità online e dalla vendita transfrontaliera verso i consumatori in altri paesi dell’UE. Questo fatto è chiamato geo-blocco e risulta in violazione delle regole di concorrenza europee.

La Commissione europea ha annunciato ufficialmente su suo sito internet che l’azienda dovrà pagare l’ammenda. Secondo il commissario Margrethe Vestager, gli accordi di distribuzione di Guess hanno cercato di impedire ai consumatori dell’UE di fare acquisti in altri Stati membri. L’azienda americana ha fatto ciò con lo scopo di impedire l’azione di rivenditori dalla pubblicità e dalla vendita transfrontaliera.

 

Guess ha mantenuto prezzi artificialmente alti

“Ciò ha permesso all’azienda di mantenere i prezzi alti al dettaglio, in particolare nei paesi dell’Europa centrale e orientale. Di conseguenza, oggi abbiamo sanzionato Guess per questo comportamento “, ha dichiarato Vestager. Nel giugno del 2017, l’UE aveva già avviato un’indagine sugli accordi di distribuzione e le pratiche di Guess, piche riteneva che ci fosse qualcosa di poco corretto.

I consumatori sono liberi di acquistare online presso qualsiasi rivenditore autorizzato

La Commissione ha spiegato che i consumatori devono essere liberi di acquistare online presso qualsiasi rivenditore autorizzato da un produttore, compresi i negozi che si trovano oltre i confini nazionali. E questi negozi autorizzati devono essere liberi di offrire i prodotti coperti dal contratto di distribuzione, di pubblicizzarli e di venderli a livello transfrontaliero e di fissare i prezzi di rivendita.

Guess è stato in grado di dividere il mercato europeo in parti. Ad esempio, in Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia, i prezzi al dettaglio dei prodotti Guess erano in media del 5-10% superiori a quelli dell’Europa occidentale.

Il caso Guess viola le regole europee di geoblocking che sono entrate in vigore proprio all’inizio di questo mese, e nonostante un fatturato in crescita, chiuderà il trimestre in perdita proprio a causa della multa.