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Perché Apple Pay e gli altri potrebbero perdere la guerra dei portafogli contro un QR Code

Perché Apple Pay e gli altri potrebbero perdere la guerra dei portafogli contro un QR Code

L’uso del QR Code non è mai decollato del tutto in Italia e la stessa cosa può dirsi per il resto d’Europa o per gli Stati Uniti. In altri Paesi, invece, in particolar modo asiatici e africani, questo tipo di tecnologia ha trovato successo soprattutto nel mondo dei pagamenti, dando ai consumatori la possibilità di fare acquisti semplicemente scansionando un codice QR dal proprio smartphone. Inutile elencare tutti i vantaggi che questo tipo di soluzione comporta per i pagamenti in generale, si tratta di uno strumento unico che si adatta a qualsiasi contesto urbano e non necessita di particolari infrastrutture tecnologiche.

La standardizzazione proposta da EMVCo

La notizia è che poche ore fa anche EMVCo, l’ente che gestisce le specifiche tecniche dello standard EMV (Europay, Mastercard, Visa), ha deciso di supportare questo tipo di soluzioni rilasciando due specifiche tecniche per i pagamenti tramite QR Code in grado di aiutare sia i merchant che i consumatori nell’uso di questa tecnologia. L’obiettivo è ovviamente quello di standardizzare i pagamenti che sfruttano i codici QR in modo da semplificarne lo sviluppo e la diffusione in tutto il mondo.
«Data la crescente apertura verso i metodi di pagamento che utilizzano i codici QR, è importante che l’ecosistema fornisca una regolamentazione che permetta a merchant e consumatori di avere una user experience allineata», ha spiegato Cheryl Mish, EMVCo board of managers chair. «Dobbiamo assicurarci che il potenziale di questa tecnologia non venga ostacolato in futuro da problemi di interoperabilità con le infrastrutture di pagamento esistenti e dobbiamo farlo proprio ora che l’uso di questa tecnologia si trova a uno stadio iniziale.»

Cosa prevedono le specifiche tecniche

Le specifiche emanate da EMVCo prevedono due differenti modalità di pagamento attraverso i codici QR. In un primo caso, sarà il consumatore a mostrare il codice generato sul suo smartphone al merchant che a sua volta dovrà scansionarlo e consentire il pagamento. Nel secondo caso, invece, sarà il merchant a mostrare il QR Code al cliente che tramite il suo smartphone dovrà scansionarlo per effettuare la transazione. Grazie a queste regolamentazioni i merchant potranno accettare i pagamenti tramite codice QR da qualsiasi tipo di provider secondo un unico standard. Allo stesso tempo, i consumatori potranno beneficiare di un’esperienza di acquisto e di pagamento uniforme, semplice e comoda. Le specifiche emanate da EMVCo potranno ovviamente coesistere con gli standard di QR Code già esistenti e brevettati e saranno tutte accessibili dal sito di EMVCo senza dover pagare alcun tipo di royalty.

L’altra faccia dei pagamenti mobile

La notizia nella notizia è meno esplicita ma altrettanto chiara. Se da una parte le specifiche di EMVCo serviranno a standardizzare una modalità di pagamento ancora poco diffusa in Europa, consentendone appunto uno sviluppo più rapido, dall’altra parte questa operazione mira a due obiettivi distinti. Il primo è accelerare sui pagamenti mobile, dal momento che si tratta di pagamenti che avvengono esclusivamente attraverso l’uso di uno smartphone, che sia per scansionare un codice o essere scansionato. Il secondo, più importante, è fornire un contributo significativo al raggiungimento della cosiddetta cashless society: usufruire di un QR Code permette — come già avviene in Cina grazie a WeChat o Alipay, o in India tramite Paytm — di effettuare pagamenti con estrema facilità anche in quei luoghi dove solitamente l’uso del contante è l’unico strumento per concludere un acquisto. Mercati, bancarelle, chioschetti del cibo, tutti luoghi dove di solito è quasi impossibile trovare un POS per pagare con la propria carta elettronica ma che grazie all’utilizzo dei QR Code anche questi potranno diventare dei punti vendita in cui pagare in contanti non sarà più l’unica alternativa.
Ultima cosa, ma non meno importante, i QR Code sono molto più democratici dei vari Apple Pay, Samsung Pay o Android Pay che in Europa, Italia inclusa, puntano a conquistare il mercato dei pagamenti mobile. Questi portafogli digitali sono infatti disponibili solo per modelli di smartphone di ultima generazione, modelli che non tutti possono permettersi perché troppo cari, e limitano di fatto il bacino di utenza che può usufruire di questo tipo di pagamenti offline. I codici QR sono invece riproducibili anche dagli smartphone più economici e non hanno bisogno degli ultimi sviluppi in ambito tecnologico per funzionare.