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Amazon acquista Whole Foods Market per 13,7 miliardi di dollari

Amazon acquista Whole Foods Market per 13,7 miliardi di dollari

A cura di Mattia Gandini
Amazon va in controtendenza rispetto alla strategia classica: integrare un negozio fisico con uno online. Il suo fondatore Jeff Bezos non sembra pensarla così. È stata annunciata venerdì la futura acquisizione di Whole Foods Market, la catena alimentare biologica che conta 460 negozi negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. La chiusura dell’operazione, che dovrebbe avvenire entro la seconda metà del 2017, costerà ad Amazon quasi 14 miliardi di dollari, per 42 dollari per azione, e nel caso l’accordo non dovesse passare, Amazon dovrà pagare a Whole Foods Market una tassa di ripartizione di 400 milioni di dollari.
Per l’ecommerce con la “E” maiuscola sarà la più grande acquisizione di sempre ed è un altro passo verso il mercato alimentare. Già da tempo Amazon si è infatti dimostrato interessato a questo settore con AmazonFresh, aprendo le sedi di raccolta di generi alimentari a Seattle e pilotando un negozio di alimentari senza dipendenti umani, sempre a Seattle, città a cui la compagnia è legata visto che qui è stata fondata.

Le conseguenze per Whole Foods Market e non solo

Whole Foods Market è il più importante supermercato alimentare naturale e biologico americano, il primo distributore nazionale “Certified Organic”. Dopo l’acquisizione l’azienda continuerà a operare con lo stesso brand e rimarrà invariata anche la direzione. John Mackey – co-fondatore e ceo di Whole Foods – rimarrà amministratore delegato e ha così commentato il cambiamento futuro: “Questa partnership rappresenta un’opportunità per massimizzare il valore degli azionisti di Whole Foods, come anche portare ai nostri clienti la massima qualità, esperienza, convenienza e innovazione”.
Mackey spera in un cambiamento anche perché la catena, nonostante sia ancora un marchio forte e di fascia alta, si stava scontrando con una crescita lenta, la riduzione dei profitti, la crescente concorrenza dei negozi tradizionali e da parte del commercio elettronico, vedi Amazon. I competitor statunitensi hanno subìto importanti ripercussioni: le azioni di Walmart sono diminuite del 6% e quelle di Kroger del 13%.