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Da oggi disponibile Apple Pay per i pagamenti in-store, in-app e online

Da oggi disponibile Apple Pay per i pagamenti in-store, in-app e online

È da marzo che si parla dell’arrivo di Apple Pay in Italia e circa due mesi dopo l’annuncio, il portafoglio mobile sviluppato da Apple è finalmente disponibile per tutti i titolari di carte Mastercard, Maestro, Visa e V Pay emesse da boon., Carrefour Banca e Unicredit. Entro il 2017 è prevista l’adesione da parte di altri operatori, tra cui American Express, CartaBCC, ExpendiaSmart, Fineco Bank, Hype, Banca Mediolanum, N26 e Widiba.
Già molti, in Italia, i merchant che hanno aderito all’iniziativa, permettendo il pagamento in-store attraverso Apple Pay. Tra questi, i punti vendita di Mondadori, H&M, Auchan, OVS, ePRICE, Unieuro, Eataly, Esselunga, Limoni, La Gardenia e molti altri. Numerose anche le app che consentono i pagamenti in-app tramite il portafoglio di Apple, tra i brand presenti i nomi di Deliveroo, EasyJet, Saldiprivati, Stockisti, Musement, Trainline e altri che faranno seguito nel corso dell’anno.

Apple Pay for dummies

Del funzionamento di Apple Pay se ne è parlato in tutte le salse e basterebbe un video per rendere l’idea di quanto sia semplice acquistare con questa nuova modalità di pagamento. Riassumendo: registro la mia carta all’interno dell’app di Apple Pay, mi reco all’interno del negozio fisico per acquistare il profumo che piace tanto a mia madre perché alla festa della mamma mi sono dimenticato di comprarle una piantina, mi avvicino alla cassa, attivo lo smartphone per il pagamento contactless tramite il Touch ID e il gioco è fatto. Nessun PIN da digitare e nessuna carta da dover portarsi dietro.

Limiti e vantaggi

Ci sono ovviamente dei limiti: al momento Apple Pay può essere usato solo dai titolari di quelle carte citate a inizio articolo, e solo dai possessori di iPhone SE, iPhone 6 e le versioni successive. Inoltre, a differenza del rivale Samsung Pay, il portafoglio di Apple può essere utilizzato solo attraverso POS che montano una tecnologia NFC, che nonostante la diffusione sempre più imponente, rappresentano ancora un numero di gran lunga inferiore in confronto ai POS dotati di tecnologia MST sparsi per il mondo.
D’altra parte, in quella che è stata ribattezzata la “guerra dei portafogli”, Apple Pay è l’unico wallet che al momento consente di ultimare un intero processo di acquisto online da desktop, senza mai interrompere il dialogo con quel tipo di piattaforma. Se infatti anche i rivali Samsung o Google permettono pagamenti in prossimità tramite l’uso degli smartwatch, solo Apple permette il riconoscimento delle carte registrate sul proprio portafoglio da un touchpoint che non sia né uno smartphone né uno smartwatch. Questo è possibile grazie alla Touch Bar del nuovo Mac Book Pro, interfaccia che permette all’utente di acquistare via desktop accedendo ad Apple Pay tramite il riconoscimento dell’impronta digitale.

La sicurezza prima di tutto

Molto importante l’aspetto della sicurezza. I dati delle carte inserite su Apple Pay in fase di registrazione, non saranno memorizzati né sul dispositivo né su altri server Apple. Al contrario, verrà assegnato un codice univoco crittografato chiamato Device Account Number che verrà salvato all’interno del Secure Element del proprio dispositivo. Ogni transazione, infine, sarà autorizzata attraverso un codice dinamico, valido solo per lo specifico acquisto. Tutto ciò è reso possibile da Mastercard Digital Enablement Service (MDES), il sistema di tokenizzazione conforme alle specifiche EMV che garantisce i massimi standard di sicurezza per le transazioni effettuate tramite Apple Pay con carte Mastercard.
“L’arrivo di Apple Pay nel nostro Paese contribuirà ad accelerare l’utilizzo dei pagamenti con smartphone per milioni di consumatori che avranno la possibilità di pagare contactless con i loro device Apple. La nostra missione è quella di offrire a consumatori ed esercenti soluzioni di pagamento sempre più semplici e sicure come Apple Pay che utilizza la sicurezza delle carte a chip unita alla sicurezza e semplicità del riconoscimento biometrico”, ha commentato Paolo Battiston, division president Italy & Greece di Mastercard.

Una spinta ai pagamenti mobile

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano, i pagamenti mobile in Italia sono cresciuti del 63% rispetto al 2015, per un valore di 3,9 miliardi di euro. In un contesto del genere, l’arrivo di Apple Pay stimola, senza dubbio, la crescita dei Mobile Proximity Payment. Il successo dei pagamenti in-store attraverso le tecnologie contactless è infatti il vero question mark che i principali esperti del settore si stanno ponendo da qualche tempo a questa parte. Il mercato italiano è un mercato con delle caratteristiche ben precise, in cui l’uso del contante è ancora molto diffuso e radicato. Tuttavia, l’incredibile diffusione degli smartphone nel nostro Paese, rispetto ad altri paesi del mondo, sommata a un’infrastruttura che conta circa 1 milione di POS contactless presenti nel territorio italiano – la metà sul numero totale – potrebbe essere sinonimo di successo.
Come spesso si osserva, quello che manca è la consapevolezza, è la routine di un gesto che ancora non è ben presente nella mente del consumatore. In questo senso, l’ingresso di Apple Pay in Italia potrebbe aiutare il cittadino medio ad avvicinarsi a questo nuovo meccanismo di fare shopping: Apple è un brand noto, che lo shopper riconosce e ritiene sicuro, e per questo motivo, sempre ipoteticamente, il consumatore sarà più propenso al dialogo con una nuova tecnologia introdotta dal marchio. A goderne, potrebbero essere anche tutti i player italiani già attivi con un loro servizio similare. Basta pensare a soluzioni come quelle offerte da CartaSi/ICBPI con MySi Pay, Tinaba o SatisPay, giusto per citarne alcune.