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#foodporn, il decalogo per la foto perfetta secondo The Fork

#foodporn, il decalogo per la foto perfetta secondo The Fork

Quante volte fra le immagini di Instagram abbiamo letto l’hashtag #foodporn? Tantissime, sicuramente così tante da far diventare il fenomeno una vera e propria ossessione per molti utenti. Quella del cibo è infatti la tematica più ricorrente fra i vari post di Instagram, subito dopo la moda, e se si considera che secondo l’indagine condotta dall’agenzia Found! Story Engagement Factory per i Macchianera Internet Awards, il 62% degli italiani ritiene Instagram come la piattaforma social preferita, è chiaro come l’hashtag abbia ormai sorpassato il confine stesso del concetto “virale” ma sia ormai entrato nella quotidianità delle persone.
Per questo motivo, la nota applicazione TheFork ha deciso di coinvolgere il fotografo Andrea Fongo per “guidare” gli utenti a scattare foto che siano davvero degne dell’hashtag #foodporn. Fongo ha lavorato per quattro anni come cuoco per specializzarsi in seguito proprio nel campo della food photography, co-fondando nel 2017 il collettivo ZEST dedicato all’estetica visiva del cibo.

#foodporn, il decalogo

1) Essere personali: Fotografare un piatto significa essere di fronte a un qualsiasi soggetto fotografico, attraverso di esso passa il desiderio di raccontare qualcosa di personale, la propria particolare prospettiva
2) Gestire la luce: La fotografia nasce dalla luce, è l’elemento che modella come il cibo apparirà nell’immagine. È bene quindi disattivare il flash dello smartphone ed evitare che le luci del ristorante siano frontali al nostro piatto. La luce ottimale è sempre opposta a chi fotografa oppure ai lati del soggetto
3) Comporre il soggetto: È meglio evitare prospettive oblique o cadenti, in cui sembra che il cibo scivoli via dal piatto. L’immagine va composta mantenendo il più possibile delle linee perpendicolari, concentrandoci sul soggetto principale mettendolo in evidenza secondo la regola dei due terzi, e valorizzando il più possibile forme geometriche fondamentali presenti all’interno del campo visivo (linee, cerchi ecc.)
4) Scegliere il punto di vista: Ogni piatto-soggetto ha una resa visiva migliore a seconda della sua forma e struttura. Fotografare a 45 gradi è generalmente il modo migliore ma se il cibo ha poco volume, cioè piatto, meglio mettersi in prospettiva zenitale (dall’alto “a picco” sul soggetto). Nel caso invece di soggetti abbastanza alti (una bella fetta di torta, un hamburger a più strati ecc.) questi possono essere fotografati frontalmente
5) Riempire tutta l’inquadratura: È sempre consigliabile riempire tutta l’inquadratura a disposizione, anche con l’aiuto di bicchieri o altri elementi presenti sul tavolo, oppure sfruttando al massimo la superficie del piatto su cui è disposto il cibo
6) Scattare con luce naturale: Avendone la possibilità è sempre meglio fotografare i piatti senza la luce artificiale dell’illuminazione del locale ma servendosi della luce naturale che entra dalle finestre. L’alternativa è avvicinare il piatto il più possibile ad un’unica fonte di luce artificiale
7) Regolare i colori: Nelle fotografie di cibo è fondamentale rispettare i colori naturali degli alimenti, per questo motivo è importante aiutarsi con un colorimetro, un semplice strumento che presenta i colori principali e che si può selezionare sulla foto (poi eliminandolo con un semplice taglio) per calibrare l’immagine sul giusto colore
8) Contestualizzare le foto: Si può scegliere di dare un tocco in più al racconto fotografico aggiungendo alcuni dettagli vicino al piatto (pareti, mani, elementi di contorno, ecc.) oppure posizionandolo fuori dal tavolo (su una particolare sedia o bancone presenti nel locale)
9) Editare le foto: Per un effetto ottimale è bene ultimare le proprie foto con qualche ritocco (luminosità, contrasto, vividezza e nitidezza). Sebbene siano semplici da usare, i filtri di Instagram possono essere molto invasivi, per questo è meglio scaricare app come Snapseed o Photoshop Express
10) Mantenere uno stile: Una volta affinato le tecniche e perfezionato l’occhio fotografico, l’importante è lavorare per mantenere un tocco personale e uno stile che racconti la propria personalità in ogni scatto