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L’India ritira le banconote da 500 e 1000 rupie e punta a un’economia senza contanti

L’India ritira le banconote da 500 e 1000 rupie e punta a un’economia senza contanti

Martedì 8 novembre l’India si è svegliata con un annuncio abbastanza singolare nel suo genere. Tutte le banconote da 500 e 1000 rupie, quelli che potrebbero essere i nostri 5 e 10 euro, saranno ritirate dal mercato indiano entro la fine di dicembre.

Il primo ministro Narendra Modi ha annunciato il ritiro delle banconote con lo scopo di combattere corruzione e contraffazione. I tagli da 500 e 1000 rupie sono infatti i tagli più contraffatti e più utilizzati nel mercato nero indiano. Questi costituiscono però l’86% della moneta in circolazione in tutta l’India e per questa ragione lo scompiglio è stato generale, creando code interminabili ai vari sportelli bancari in cui la maggior parte dei cittadini ha iniziato a prelevare banconote da 100 rupie, il taglio prelevabile più piccolo.

L’India è una nazione dove il 98% dei pagamenti avviene ancora tramite contanti e circa un quarto del denaro che circola nell’economia indiana è denaro non tracciabile, proveniente dal mercato sommerso, il mercato nero. In tale contesto Modi sta spingendo per accelerare il passaggio da un’economia fondata sul contante ad un’economia digitalizzata, in cui a dominare siano le transazioni elettroniche e si possa rendere tutto tracciabile e più trasparente.

La gioia di Paytm e Co.

Nell’immediato a godere della novità monetaria saranno soprattutto le varie compagnie che si occupano di gestire i pagamenti digitali. I volumi delle transazioni elettroniche potrebbero crescere del 120% ogni anno per i prossimi 5 anni invece del 50% stimato prima dell’annuncio, ha spiegato Naveen Surya, managing director di ItzCash Card Ltd. e presidente dell’ente Payments Council of India.

Non a caso subito dopo l’annuncio fatto da Modi, la startup Paytm, il più grande portafoglio digitale al momento disponibile in India (finanziato da AliBaba), ha visto crescere in poche ore la quantità di versamenti del 1000%. Il numero di download dell’app è invece aumentato del 200% e il numero di transazioni del 250%. Stessa sorte è capitata ad altre applicazioni similari come Freecharge, Ola Money o MobiKwik.

Verso nuove elezioni

Già dal 2015 Modi ha iniziato a sponsorizzare alternative per contrastare il mercato nero, promuovendo i cosiddetti conti No Frills, conti bancari che favoriscono anche il più piccolo dei depositi e molto spesso prevedono zero spese. Il primo ministro dell’India è convinto che questo tipo di iniziative assieme all’introduzione dei riconoscimenti biometrici contrasterà i pagamenti a nero, riducendo il tasso di corruzione e assicurando al Paese un futuro libero dai contanti.

Vincere tale battaglia significherà per Modi assicurarsi ulteriore consenso elettorale, soprattutto in vista della serie di elezioni statali previste per il 2017, tra cui quella cruciale nello stato di Uttar Pradesh, e delle elezioni nazionali del 2019.

Primi problemi da risolvere

Non mancano ovviamente i problemi. I titoli indiani, già colpiti duramente dalla vittoria di Donald Trump, il giorno dopo l’annuncio fatto da Modi sono crollati. Si teme infatti un’inevitabile caduta a breve termine dei consumi data dalla perdita del potere d’acquisto della popolazione, in particolar modo nelle aree rurali dell’India, in cui vive il 75% della popolazione e dove i bassi salari vengono distribuiti principalmente in contanti.

Per evitare un calo eccessivo degli acquisti e il verificarsi di scenari drammatici saranno immessi in circolazione nuovi tagli monetari, tra cui la banconota da 2000 rupie e la nuova banconota da 500 rupie realizzata con nuovi materiali per evitare la contraffazione. Chiaramente questo non basterà a risolvere i problemi nelle campagne e il Governo Modi dovrà ben presto inventarsi altre soluzioni.