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idealo: un servizio di info-commerce per finalizzare l’acquisto

idealo: un servizio di info-commerce per finalizzare l’acquisto

Sino a poco tempo fa l’attività di info-commerce era spesso considerata fine a se stessa: l’utente comparava i prezzi online ma quasi mai finalizzava l’acquisto. Tutto ciò sta cambiando, e anche gli ultimi dati rilevati da comScore raccontano di un Paese in cui l’info-commerce è ormai uno strumento importante per aumentare il tasso di conversione del proprio business, che sia online o offline. idealo si inserisce proprio in tale contesto e con le sue funzioni di comparatore di prezzi punta da un lato a far risparmiare lo shopper online, dall’altro ad aiutare le aziende a incrementare i propri fatturati. Durante l’ultima edizione del Netcomm Forum abbiamo incontrato Fabio Plebani, country manager per l’Italia di idealo, con cui abbiamo approfondito l’offerta della società, tracciato un identikit dello shopper italiano e parlato di mercato indiano, dove idealo sta estendendo il proprio raggio di azione.

Cos’è idealo, come si posiziona in Italia e quali sono i servizi che offre?

idealo nasce 17 anni fa in Germania, dove oggi siamo i leader di mercato con un volume pari a circa 30 milioni di visitatori. L’azienda è presente in Italia dal 2011 e anche in Francia, Spagna, Austria, UK e India, dove al momento stiamo lanciando il brand. Il ruolo principale di idealo è quello di comparatore prezzi, a cui si aggiungono le funzioni della piattaforma Travel e Hotel con cui siamo presenti anche in altri Paesi europei e negli Stati Uniti. In Italia, contiamo al momento più di un milione di visitatori e puntiamo nel lungo termine a raggiungere lo status di leader anche in questo mercato. Sappiamo che ciò non avverrà a breve e per ora il nostro obiettivo è migliorare costantemente l’offerta che proponiamo all’utenza italiana e far crescere la conoscenza del brand idealo. Abbiamo notato, infatti, che molti dei nostri utenti usano idealo senza esserne consapevoli: cercano un prodotto, finiscono sulla nostra piattaforma, comparano i prezzi e utilizzano tutte le nostre feature ma siccome la fase finale avviene su un altro portale registrano solo quest’ultimo passaggio, senza considerare tutte le potenzialità e i vantaggi che avrebbero come consumatori da una piattaforma come idealo.

Come funziona la collaborazione fra uno shop online e idealo?

Per prima cosa, dopo averci contattato, lo shop fornisce il suo data feed, il proprio catalogo, che nel giro di pochi minuti viene integrato all’interno del nostro database e ripartito in base alle categorie presenti sul sito. A quel punto, il cliente può scegliere di testare la nostra collaborazione per un mese e nel caso rescindere, anche dopo sole 24 ore. In questo modo viene data la possibilità di sperimentare senza alcun impegno i vantaggi reali derivati dall’utilizzo di idealo, decidendo in base al budget a disposizione se vale la pena investire su un comparatore prezzi oppure no.
Qual è invece il vantaggio che idealo offre al consumatore?
Il nostro obiettivo è aiutare gli utenti a risparmiare. Dalle ultime ricerche che abbiamo effettuato, l’utente italiano che prima di acquistare compara i prezzi su idealo o altri portali risparmia in media fino al 36,5% in più rispetto a chi non fa uso di questi strumenti, la percentuale più alta in Europa. Accanto a ogni prodotto indichiamo l’evoluzione del suo prezzo su una base che va da 1, 3, 6 o 12 mesi; l’utente può così decidere il periodo dell’anno più conveniente per fare shopping. Inoltre, diamo la possibilità ai consumatori di indicare il proprio prezzo “ideale” su qualsiasi prodotto presente su idealo: selezionando questa funzione, che ci distingue dagli altri comparatori, nel momento in cui il prodotto raggiunge la cifra indicata dal consumatore, il sistema invia un alert e l’utente potrà decidere di ultimare l’acquisto.
idealo

Un’attività di info-commerce che quindi non è fine a se stessa ma vuole condurre l’utente all’acquisto finale…

idealo lavora su entrambi i fronti: è utile allo shopper per risparmiare ma anche allo store che vende online per aumentare il proprio conversion rate. Molto importante, infine, il ruolo di idealo come banca dati. Siamo sempre molto contenti di fornire dati e ricerche a stampa e giornalisti ma anche agli stessi e-shop che desiderano studiare la concorrenza per migliorare il proprio business. Rispetto alla concorrenza, idealo segue gli shop anche dopo l’invio del loro data feed puntando a potenziare le loro attività. Sappiamo benissimo che le realtà presenti in Italia sono medio piccole, così come sappiamo che il livello di preparazione tecnica è spesso poco sviluppato. Per questi motivi, avendo a disposizione dati e conoscenze, cerchiamo di aiutare i nostri clienti a crescere in termini di performance ma anche, eventualmente, di facilitare il loro ingresso nei mercati degli altri Paesi in cui siamo presenti, facendo da ponte e trasmettendo loro le conoscenze necessarie per avviare un’attività di ecommerce cross-boarder. Cosa che speriamo di poter fare anche con il nostro ingresso sul mercato indiano.

A proposito di banca dati, qual è l’identikit dello shopper italiano che emerge dai dati di idealo?

Dall’ultima indagine elaborata da idealo con la collaborazione dell’Istituto di ricerche di mercato Survey Sampling International (SSI), la frequenza di acquisto online è senza dubbio il dato più significativo da tenere in considerazione. L’81% degli italiani effettua in media un acquisto al mese, un dato superiore perfino a quello emerso in un sondaggio simile fatto da idealo nel Regno Unito, dove la percentuale era pari al 76%. Proprio alla frequenza di acquisto sono poi correlate le varie differenze relative a genere, provenienza ed età. Il numero degli uomini che acquista online una o più volte alla settimana, ad esempio, è maggiore rispetto al numero di donne – rispettivamente 31,1% e 24,9%. Dal punto di vista geografico, si rilevano alcune interessanti correlazioni tra frequenza degli acquisti e grandezza dei centri urbani: più grande è il centro di residenza, maggiore sarà la concentrazione di acquirenti che acquistano una o più volte la settimana; nei centri con meno di 10 mila abitanti è invece presente il numero più elevato di shopper che acquistano solo occasionalmente, una o due volte l’anno. Interessante notare, infine, come l’ecommerce in Italia non coinvolga in maniera specifica i più giovani, o perlomeno non come ci si aspetterebbe: gli e-consumer italiani con maggiore propensione all’acquisto hanno un’età compresa tra i 35 e i 54 anni. Un dato forse legato alle minori possibilità economiche o alla poca disponibilità di mezzi per procedere all’acquisto – per i più giovani – o, ancora, a una scarsa attitudine all’uso di mezzi digitali per gli over 55, che rimanda anche a riflessioni sullo stato sociale ed economico del Paese.

E per quanto riguarda i dispositivi preferiti per l’acquisto online?

Sui dispositivi, gli stessi dati ottenuti con l’ausilio del SSI indicano che un consumatore su quattro utilizza dispositivi mobile per lo shopping, mentre un consumatore su tre usa tablet e smartphone per confrontare i prezzi. Molto diffusa anche la pratica di verificare i prezzi su internet grazie ad applicazioni che leggono codici a barre e QR code. Se però si analizzano i dati più dettagliatamente, emerge che, per la finalizzazione dell’acquisto, il desktop rappresenta ancora il tramite da cui si concludono la maggior parte degli acquisti, addirittura scelto dal 96% degli intervistati. Un altro aspetto interessante riguarda le preferenze dei dispositivi a seconda del giorno della settimana: nelle giornate feriali gli italiani preferiscono il PC (la media è intorno al 52,98%; durante il weekend la percentuale si abbassa fino a toccare il 43,85%). La tendenza si inverte quando osserviamo l’uso del mobile, preferito di sabato e domenica (con in media il 42,4%) e meno usato, invece, dal lunedì al venerdì (36,44%). Alcuni dati, decisamente inferiori, riguardano l’utilizzo dei tablet: siamo intorno al 10,48% nei giorni lavorativi e al 13,65% in quelli di riposo. La domenica quindi assume il ruolo di giornata preferita degli italiani per lo shopping online da dispositivi mobile.

Qual è quel servizio di cui uno shopper italiano non può fare a meno?

Fondamentale per lo shopper digitale italiano resta l’opinione del grande pubblico, molto più che la presenza di certificazioni o sigilli di garanzia. Molto apprezzata, infatti, la presenza di recensioni, test e prove prodotto: percentuali attorno al 90% del campione dichiarano di leggere spesso test, recensioni e opinioni anche di altri utenti. L’opinione positiva è ciò che fa scattare la molla del primo acquisto in un nuovo shop online, almeno per il 54% delle persone intervistate.

Qual è invece la tipologia di e-shop che si rivolge maggiormente a idealo per usufruire della sua offerta?

I negozi che vendono smartphone, e più in generale quelli che vendono prodotti elettronici. Questo dato è vero per l’Italia ma anche per tutto il resto d’Europa, perfino in India. Seguono gli store che vendono sneakers, quelli del settore beauty, del food (soprattutto secco e surgelato), e tutto ciò che ruota intorno alla cura del bambino.

Quali sono stati gli ostacoli più grandi che idealo ha incontrato per fare il suo ingresso sul mercato indiano?

In India non esistono dei comparatori di prezzi, il primo ostacolo, dunque, è stato proprio quello di spiegare alle aziende cosa è in grado di fare un compara prezzi e quali vantaggi offre. Per entrare sul mercato abbiamo sfruttato la piattaforma inglese di idealo, in modo da riuscire a comunicare il più facilmente possibile. Proprio per la loro estraneità al tipo di prodotto la maggior parte delle aziende a cui ci siamo rivolti era molto diffidente all’inizio; le domande di prassi erano tre: chi sei, cosa fai e quanti soldi hai. Solo dopo aver ottenuto queste informazioni è stato possibile parlare di eventuali partnership. C’è molta differenza rispetto al mercato europeo ma il potenziale è enorme, così come la volontà di collaborare da parte dei nostri partner che hanno capito l’importanza di uno strumento come idealo e tutti i vantaggi che ne possono derivare, vista anche la densità della popolazione indiana.