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L’e-shopper italiano secondo il Connected Commerce 2016

L’e-shopper italiano secondo il Connected Commerce 2016

Per il quinto anno DigitasLBi ha consegnato alla stampa i dati della ricerca “Connected Commerce”, ricerca globale che coinvolge ben 15 paesi e fornisce un quadro dei trend emergenti di un’esperienza d’acquisto sempre più multi-piattaforma. L’indagine evidenzia come la tecnologia e le nuove abitudini dei consumatori stiano trasformando il mondo del commercio e grazie al lavoro di DigitasLBi è stato realizzato un vero e proprio identikit dell’e-shopper medio italiano.

Secondo l’edizione 2016 del “Connected Commerce” gli italiani sono sempre più appassionati di shopping online. L’obiettivo non è più solo il risparmio ma a spingerli a fare acquisti in rete è proprio il gusto stesso di comprare servizi e prodotti su siti o app dedicate. Le motivazioni principali sono legate per il 94% alla maggiore quantità di tempo a disposizione per valutare un acquisto, per il 93% all’accesso a prezzi speciali e per l’88% alla possibilità di personalizzare il prodotto o il servizio acquistato.

“Il 12% degli italiani che acquistano prodotti fashion lo fanno dal loro letto, una percentuale che cresce al 28% nella fascia d’età 18-24 anni,” ha commentato Paolo Possenti, Head of Strategy di DigitasLBi Italia. “Se il Connected Commerce 2016 fosse un film sceglierei di isolare questo fotogramma, che esemplifica come anche in Italia l’adozione della tecnologia, e del mobile in particolare, abbia fatto saltare i confini del processo d’acquisto: gli italiani sono ovunque e da ogni dispositivo a un clic dalla possibilità di iniziare e concludere l’acquisto di un prodotto o di un servizio. Marche e distribuzione devono tenerne conto se vogliono essere scelte, anche perché lo shopping online non è più solo associato all’opportunità di risparmiare, ma viene vissuto come un vero e proprio piacere, un’esperienza autonoma, con un suo statuto nella testa delle persone, che vi associano aspettative molto specifiche. Per affrontare questa fase secondo noi è cruciale non smettere di studiare il consumatore con l’obiettivo di tradurre i dati in insight rilevanti per disegnare esperienze digitali efficaci, proprio perché data driven”.

 

Paolo Possenti


Un acquisto multidevice

L’acquisto online è sempre più multidevice. Secondo i dati presentati al “Connected Commerce 2016” gli italiani usano per lo shopping online 3,8 device. I laptop rimangono le principali interfacce per l’acquisto (85%) ma l’uso del mobile sta pian piano mangiando terreno a tutti gli altri dispositivi. Il 70% degli italiani dichiara di aver utilizzato lo smartphone per fare acquisti online, percentuale che cresce all’83% tra i millennial (18-34 anni).  Un italiano su due afferma poi di aver utilizzato il tablet per i propri acquisti in rete mentre un quarto degli italiani acquista via Connected TV (23%). Cresce inoltre l’uso di wearable device (22%) di un +10% rispetto al 2015.

Come e cosa comprano gli italiani

L’89% degli italiani compra tecnologia, più di noi solo gli indiani. Seguono cultura e intrattenimento con l’82% delle preferenze e a pari merito gli acquisti legati al fashion e ai viaggi (80%). I numeri di queste percentuali sono giustificati dalla competitività del prezzo per il 57%, dalla mancata disponibilità del prodotto in negozio per il 16% e alla volontà di non uscire di casa per l’8%. L’acquisto è influenzato in particolar modo dalle recensioni del prodotto o del servizio in questione. L’84% degli e-shopper italiani vuole infatti conoscere l’opinione degli utenti che già hanno fanno quello stesso acquisto. Escludendo il Far East (Cina 95%, Hong Kong 89%, India 89% e Singapore 88%), quella dell’Italia è la percentuale più alta tra i 15 Paesi in cui si è svolta l’indagine.

Questi ed altri acquisti online avvengono per il 47% svolgendo altre attività parallele, delineando una figura di un italiano multitasking. A volte l’acquisto avviene guardando la TV (23%), soprattutto per capi d’abbigliamento (28%), cibo (26%), cultura e intrattenimento (25%), altre volte l’acquisto avviene ascoltando radio o musica (11%), in particolar modo se questo riguarda cibo (16%) o strumenti legati al fai da te o alla manutenzione della casa (13%).  Se invece l’acquisto è un viaggio o comunque un servizio legato al tempo libero, il 60% degli italiani preferisce svolgere quell’unica attività e per il 57% avviene in compagnia di amici o parenti.

L’importanza del canale fisico

Come spesso viene messo in risalto da molte ricerche recenti, nonostante il numero degli acquisti online sia cresciuto notevolmente rispetto agli anni passati, il canale fisico è ancora fondamentale per la vendita finale. Secondo Fevad (Fédération du e-commerce) l’acquisto in store determina il 90% delle vendite. Tra i vantaggi più citati per l’acquisto all’interno del negozio fisico ci sono la possibilità di testare il prodotto (66%), la disponibilità dello stesso (62%) e la vicinanza del negozio alla propria abitazione o al luogo di lavoro (43%). Le ragioni di questa scelta non sono comunque legate all’expertise del personale di vendita. Solo il 7% degli e-shopper italiani vede nell’addetto alla vendita il vantaggio principale per l’acquisto in store. Grazie al digitale infatti ogni cliente può apprendere in maniera autonoma tutto ciò che gli occorre sapere su un determinato prodotto o servizio. Tra le principali fonti da cui trarre informazioni siti e app dei rivenditori sono le più utilizzate (32%), seguono i comparatori di prezzi (19%) e i siti di recensioni (12%).