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TheFork e Fipe introducono un nuovo servizio per contrastare il fenomeno del no-show

TheFork e Fipe introducono un nuovo servizio per contrastare il fenomeno del no-show

Abbiamo finito di parlare di TheFork proprio qualche giorno fa, in occasione dell’intervista rilasciata da Raquel Bravo, marketing manager della piattaforma di proprietà di TripAdvisor, durante l’ultima edizione del MARKETERS MakeIT!. Oggi torniamo a parlarne a proposito dell’accordo siglato con la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) che permette a TheFork di introdurre il servizio di prenotazione con carta di credito.
La soluzione nasce dalla volontà di contrastare, nei ristoranti segnalati dalle principali guide gastronomiche, il fenomeno del no-show, ovvero, la cattiva abitudine di prenotare un tavolo per poi non presentarsi. Per questi esercizi il danno economico dovuto alle mancate presentazioni ha un impatto significativo e l’obiettivo di TheFork e Fepi è proprio quello di ridurre tale tendenza.

Come funziona il nuovo servizio offerto da TheFork

In fase di prenotazione verrà dunque richiesta la carta di credito a titolo di garanzia. La cancellazione della prenotazione sarà gratuita fino a 24 ore prima del pasto, in caso di mancata presentazione o cancellazione tardiva, il ristorante potrà invece decidere di addebitare la cifra da lui stabilita e accettata da parte dell’utente in fase di prenotazione. Non è dunque previsto nessun addebito al momento della prenotazione e per garantire la sicurezza del consumatore è stata implementata una partnership con un fornitore di servizi di pagamento qualificato, che si occuperà appunto di gestire le transazioni.
La soluzione carta di credito, che in questa prima fase sarà disponibile esclusivamente per i ristoranti di alta cucina che vorranno sottoscrivere il servizio, si unisce alla campagna “vai o cancella” e a tutta un’altra serie di strumenti adottati per contrastare il no-show e già disponibili per tutti gli esercizi del network TheFork, quali i promemoria inviati al cliente, la cancellazione in un clic o la creazione di un indicatore di affidabilità all’interno del gestionale di TheFork.

L’importanza del sostegno di Fipe

Il supporto di Fipe è molto importante per l’introduzione di questo servizio e per le sue prospettive future di diffusione, in quanto la Federazione si muove in qualità di rappresentante delle imprese di ristorazione. “Il no-show rappresenta innanzitutto un preoccupante segno di maleducazione e di mancanza di rispetto verso il lavoro degli altri, oltre che causa di problemi organizzativi ed economici per la ristorazione”, ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe. “In molti Paesi europei servizi come questo sono già realtà da anni e pertanto abbiamo accolto con grande interesse l’invito di TheFork a favorire la sua diffusione anche in Italia con l’obiettivo di tutelare il lavoro dei ristoratori e contrastare il comportamento di chi prenota e non si presenta al ristorante senza comunicare la rinuncia. Auspichiamo che il servizio possa servire a limitare i danni di comportamenti discutibili sul piano etico e relazionale, segno di decadimento di valori.”

La soddisfazione degli chef

La prenotazione con carta di credito è stata già introdotta da TheFork in 3 dei 12 mercati in cui opera l’azienda e l’opzione arriva in Italia a seguito di un test di prodotto e di mercato effettuato con la collaborazione del ristorante Sadler e dopo aver ascoltato numerose testimonianze di top chef nell’ambito del convegno organizzato con Identità Golose: “No-Show. Quando il cliente prenota e non si presenta al ristorante: come affrontare il problema? Quali le soluzioni?”
“La prova che abbiamo fatto in anteprima con il servizio offerto da TheFork è stata molto positiva. Siamo fiduciosi che TheFork possa, così, aiutare tutto il settore a combattere questo fenomeno”, ha spiegato Claudio Sadler, chef del ristorante Sadler di Milano, che ha adottato la soluzione. “Finalmente speriamo di aver trovato il modo per evitare il no-show e ottimizzare le prenotazioni”, ha aggiunto Chicco Cerea, chef del ristorante Da Vittorio, tra i primi ad avere adottato la soluzione.